EMPEDOCLE ANASSAGORA E DEMOCRITO (pg. 53-65)

FILOSOFIA (pg. 53-65)

EMPEDOCLE ANASSAGORA E DEMOCRITO

Empedocle

le quattro radici

-Empedocle ritiene che tutto abbia origine per composizione e scomposizione di quattro radici originarie: ACQUA,ARIA, TERRA E FUOCO

-queste radici si compongono e scompongono per l’azione di due principi: l’amore e l’odio


Anassagora

i semi

Nella scala delle piccolezze non c’è il minimo, ma sempre un più piccolo, in base al principio per cui è impossibile che ciò che è non sia.

Una volta avvenuta la divisione, bisogna riconoscere che le cose prese nel loro complesso non sono né di meno né di più – non essendo possibile che siano più di tutte – ma sono, tutte insieme, sempre eguali.

Tutta la realtà è composta da Semi invisibili ma qualitativamente diversi (semi di oro, di pietra...)

Ogni seme è presente in tute le cose, seppur in proporzioni diverse.

I semi sono infinitamente divisibili: non vi è una grandezza minima e non vi è una grandezza massima.

Tutte le altre cose partecipano di tutto: la mente, invece, è infinita e autonoma, e non si mescola a nulla, ma è sola e chiusa in se stessa


-Al di sopra del tutto vi è un’intelligenza ordinatrice che determina la strutta del mondo, il nous

—>l’intelligenza produce un turbine primordiale da cui poi si staccano per

opposizione il caldo e il freddo, la luce e l’oscurità. Poi dalla terra si

staccano masse infiammate che formano il sole.



Democrito

gli atomi

-Tutto è materia e la materia è corpo

-la materia quindi può essere sì divisa in parti ma non all’infinito, altrimenti si arriverebbe al nulla, cioè a qualcosa di non reale (elaticamente inaccettabile)


-Democrito (Abdera 460 a.c.), distingue il suddividere matematico e fisico e confuta la divisibilità all’infinito teorizzata da Anassagora sulla scia della provocazione argomentativa di Zenone. Perviene, pertanto, al concetto di un qualcosa di «indivisibile», costituente ultimo e fondamentale di tutti i corpi, l’«atomo».

Gli atomi presentano molte delle caratteristiche dell’essere parmenideo: ingenerati e imperituri (eterni), compatti, indivisibili, immutabili, tutti uguali dal punto di vista qualitativo, non percepibili dai sensi ma dalla ragione


-gli atomi si muovono caoticamente nel vuoto, dove aggregandosi e disgregandosi determinano la nascita e la morte delle cose




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