L’ESPERIENZA DEL DIVENIRE E IL PENSIERO DELL’ESSERE (pg. 30-43)

 FILOSOFIA (pg. 30-43)

L’ESPERIENZA DEL DIVENIRE E IL PENSIERO DELL’ESSERE

Il problema dell’essere 

-fino ai Milesi i filosofi si ponevano il problema di cercare un principio fisico e materiale della natura

-dal Vi secolo, invece, la realtà materiale comincia ad essere descritta come vera apparenza dietro la quale occorre cercare qualcosa di più vero, un essere unico, eterno e immutabile.

—>si va alla ricerca dell’autentico Essere delle cose, che sta oltre la superficie sensibile e materiale delle cose stesse.


che cosa vuol dire l’Essere?

-l’Essere è un termine filosofico fondamentale e designa tutto ciò che è, tutto ciò che si può pensare come qualcosa che è

-l’Essere è quindi la caratteristica assolutamente primaria di tutte le “cose che sono”, cioè di tutti gli enti

>la disciplina filosofica che studia l’Essere in generale è l’ontologia (= discorso sull’Essere)



ci sono diversi pensieri e teorie sull’essere:

Eraclito 

 =l’essere è panta rei e il lógos, la legge di questo pantarei, è il polemos tra contrari, che costituiscono, nel loro scontro, la unitaria armonia del cosmo e che ne determinano -secondo un andamento ciclico- distruzione e formazione.





Parmenide

-il principio di identità dice “ogni cosa è uguale a se stessa” (A=A)


l’essere nella via della verità:

>è ingenerato e imperituro=È ingenerato (non nasce) e imperituro (non muore), perché se nascesse dovrebbe provenire dal non-essere, che non è e da cui quindi non può provenire nulla, e se morisse dovrebbe dissolversi nel non essere, che non è e in cui nulla può dissolversi


>è eterno=

Se l’essere avesse un passato,l’essere passato non sarebbe più l’essere presente, dunque si finirebbe col dire che l’essere non è.

Se l’essere avesse un futuro si dovrebbe dire che adesso non è quello che sarà in futuro e si finirebbe col dire che l’essere non è.

Quindi l’essere è sempre in un presente eterno fuori dal tempo.


>è immutabile e immobile=

Se fosse mutabile nel tempo, ora non sarebbe più quello che è stato e dopo non sarebbe più quello che sarà.

Se fosse mobile nello spazio dovrebbe andare in qualche spazio vuoto di essere che lo accolga, ma allora da qualche parte vi sarebbe il non essere, che invece non c’è (Horror Vacui).


>è unico e omogeneo=

Se vi fossero due esseri l’essere 1 non sarebbe l’essere 2 e viceversa, ma non è possibile che l’essere non sia.

Se non fosse omogeneo, vi sarebbero dentro l’essere parti differenti, cioè parti di non-essere, ma il non essere non è, quindi l’essere è omogeneo.


>è finito=

L’immagine usata da Parmenide per l’essere èquella di una sfera: “l’essere è dovunque compiuto, pari ad una sfera perfettamente rotonda” che tutto riempie di sé e in cui non è possibile trovare né mancanza, né diversità, né pluralità, né movimento, né morte.




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